venerdì 2 maggio 2014

(CD) Marcello Rosa - A Child Is Born


Marcello Rosa - A Child is Born (Philology 2007).


L’ultima fatica discografica di Marcello Rosa ci propone 15 brani fra standard ed originali. E’ un disco che delinea il percorso artistico maturato in oltre 50 anni di jazz, dall’infanzia, testimoniata dalla sua foto di copertina attraverso l’adolescenza con la scoperta del jazz fino alla maturità; periodi felici e pieni di soddisfazioni, come scrive lo stesso Rosa nelle note del booklet che “alle soglie dell’immaturità” decide di rilassarsi e realizza questo bel CD. E’ il mainstream con influenze ellingtoniane e collaborazioni importanti , da Gravish a Bosso a Cuscito. 

Se qualcuno ha mai avuto modo di chiacchierare con Rosa avrà capito che oltre ad essere una fonte inesauribile di storie legate a questo genere musicale, è anche persona ironica e dissacrante ma, a dispetto dei suoi anni, ancora molto creativa e con tanta voglia di suonare (si ascolti The Very Thought Of You dove Rosa suona le parti di 1°, 2°, 3°, 4° trombone più la tromba) e, tali aspetti del suo carattere, li ritroviamo nelle esecuzioni. 

Per ogni brano è riportato un suo commento che “tradisce” l’ispirazione o una storia nascosta dietro al titolo, e così vengono fuori i nomi di Allred e Gordon, Rosolino e Masso, Fontana e Whigham, Tony Scott al quale è dedicato un brano con Cuscito al sax tenore e Rosa al pianoforte. Ma non c’è solo il periodo “immaturo” in questo disco, dopo i primi 11 brani sono state inserite 4 “chicche” ripescate da “cose vecchie ma non invecchiate” tratte da dischi fuori commercio incisi fra il 1973 e il 1985 e nei quali troviamo Pieranunzi, Scoppa, Urso (Alessio), Schiaffini, Munari e altri. Per uno di questi brani (Three Out), composto da Pieranunzi per Rosa, è riportata nel booklet la trascrizione del solo. 

Buone incisioni, ascolto godibile e interessanti note nel fascicoletto allegato che oltre a quanto già descritto contiene anche un po’ di foto e le riproduzioni delle locandine di manifestazioni musicali alle quali Rosa ha partecipato con musicisti che hanno segnato la storia del jazz e del trombone in particolare e che risvegliano un po’ di nostalgia per il vecchio vinile ma, soprattutto, per quei concerti dove non era impossibile mettere insieme dieci trombonisti (e che trombonisti!) in un concerto.

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